“ Beppe Gallo, frequentando lo studio di Deabate, ha imparato soprattutto ad amare la pittura che ha poi coniugato con l’amore per la sua terra natale: l’Astigiano e la vicina Langa. La tavolozza ben timbrata trova plastico risalto nella franchezza discorsiva della pennellata”.
Angelo Dragone
“…offre il risultato d’una visione d’insieme che lega la fluida pennellata alla facilità nel comporre ampi panorami contadini, guardati con molto affetto e grandi capacità tecniche. Un campo arato o la Langa verde… Sono impressioni, le sue, che hanno il sapore di una natura ritrovata…”
Angelo Mistrangelo
“… è forse proprio questa consonanza fra doti innate e intenzioni dichiarate a conferire ai paesaggi di questo pittore il giusto equilibrio fra resa ottica e invenzione emotiva che li contraddistinguono e li rendono così persuasivi. Anche perché la sicurezza del tocco, l’energia della pennellata, il senso del colore che si dà atmosfera o si raggruma nei verdi albereti, nei bruni e nelle ocre delle zolle, l’ampio respiro del taglio hanno un accento fortemente individuale che permette di distinguere a prima vista un paesaggio di Beppe Gallo, di riconoscere la sua impronta…”
Albino Galvano
“… il prodigio di dipingere una concretezza rendendola astrazione immediatamente identificabile sulla tela, di dare alle cose, vigneti, campi di grano, prati, colline e valli, una connotazione su cui riescono a congiungersi persino epoche diverse e lontane, tempi di estrema povertà e di lussureggiante benessere economico”.
Franco Piccinelli
“ Dipinge di getto, sapendo sfruttare i giochi cromatici. Confonde i colori, esalta la cromìa pura. Ama la materia spessa, per cui il dipinto ha una propria squillante vivacità . Sinfoniche le tele di grande formato, ma le composizioni di piccole dimensioni hanno una dote, quella dell’intimità della musica da camera”.
Paolo Levi
“ Beppe Gallo è il pittore, la Langa la sua terra, divenuta tema della sua ricerca espressiva. Il dialogo che questo pittore ha creato nel tempo con questi luoghi è nato nel silenzio dei momenti del suo contatto dal vero, per ogni dipinto compiuto, in queste terre sempre da scoprire. Si, un esecutore dal vero, ci meraviglia? Ma non dobbiamo pensare ad un dipingere del passato, o ad un manierismo datato, non è così per il nostro artista. Il vero, per Gallo, diviene confronto estremo, e il suo valutare le forme naturali lo porta ad un lavoro di introspezione dove gli elementi che il suo occhio vede vengono interpretati, mantenendone il ricordo emozionale visivo e aggiungendovi momenti di sintesi che legano saldamente il tutto in una visione cromatica preziosa”.
Umberto Falchini
“…quello di Beppe Gallo è una sorta di “ espressionismo naturalistico” in cui il paesaggio che egli osserva si trasforma in un paesaggio della mente in quanto l’artista lo raffigura come viene da lui percepito: un mondo meraviglioso e colorato che egli coglie nei suoi aspetti vitali ”.
Carlo Morra
“ E tutto parte da un vuoto, un cielo uniforme, il bianco di una tela; poi un vento di colore, anche un riquadro – confine che definisce, come la finestra di una stanza, una parte di un paesaggio. Non cornice, come si può credere, ma elemento che diventa anch’esso opera d’arte…”
Antonio Buccolo
PERCEZIONI DEL MONDO NATURALE
“ Il tempo sulle colline” racconta un maestro da sempre legato alla langa e al suo paesaggio.
Il mistero di un territorio, che ogni giorno regala emozioni e sentimenti contrastanti, è impresso nelle tele di Beppe Gallo. Dopo la formazione presso il liceo Classico di Alba, l’artista ha esposto i suoi primi lavori presso la Galleria d’Arte “A.Galeasso”. Poi il suo percorso è continuato nella miglio scuola possibile, cioè nella frequentazione di artisti di nota fama tra cui Teonesto Deabate col quale è stato legato da un rapporto di vera amicizia. Dalla quotidiana frequentazione dello studio di Deabate, Gallo ha seguito, maturato, osservato e alla fine ha creato una ricerca personale evidente nelle significative opere esposte sin dalle prime mostre.
A palazzo Salmatoris, il maestro, conosciuto come pittore delle langhe, propone le sue “percezioni del mondo naturale”, un meraviglioso universo colto nei suoi aspetti vitali; una personale “gestalt” delle colline, dei campi di granoturco e del fiume rigonfio di forme colorate, materiche e sensuose, dove la vitalità della natura prorompe con una inesauribile forza.
Gallo è il cantore della bellezza incorrotta, pura, immediata. Nei suoi lavori le note coloristiche fondamentali sono semplici e squillanti. Le distese di Langa emergono come dorate nervature sul verde variato della natura sbocciando in rosse corolle striate.
Il principio di subordinazione del colore ad una nota fondamentale di luce, trionfa nel sottobosco, dove tralci di tono rosso e vivo disegnano ornamenti preziosi, in cui la gamma dei verdi e dei marroni si scala su un fondo di colori piĂą densi e scuri. Luoghi rigogliosi e ricchezza cromatica, questi sono gli aspetti piĂą frequenti dei dipinti.
Ampie distese, l’acqua dei fiumi, campi, casolari, caratterizzano i paesaggi della pedemontana, colti “en plein air”. Suggestione o sinestesia? Io propendo per quest’ultima, poiché, a volte, anche le arti figurative possono sollevare sensazioni inaspettate, in concomitanza con una percezione di natura sensoriale diversa. E Beppe Gallo, con le sue opere, permette tutto questo al fruitore poiché ha raggiunto quel giusto grado di distacco, di serenità , di idealizzazione e di bello che trasferisce sulle proprie tele con uno stile personalissimo e magico.
A Beppe Gallo apparentemente si potrebbe attribuire una personalità dall’aspetto silenzioso. Ma dagli ultimi lavori si scopre che l’artista è tutt’altro che silente; ha un senso del ritmo talmente sentito, talvolta stabile, altre mosso da una dinamica tellurica e primordiale, che elimina ogni dubbio.
Ed è forse il grande legame con la natura a far sì che l’artista, per quanto attratto, come emerge proprio dagli ultimi lavori presenti in mostra, dall’informale, resiste a rinunziare alla figurazione, ragione per cui la sua arte guarda con attenzione l’astratto e le forme riconoscibili nel singolo prodotto artistico. Beppe Gallo forza la stretta relazione tra figurazione e astrazione, con soluzioni avanzate in cui i due generi artistici si avvicinano, si incorporano, si avvicendano sulla stessa tela, in un idillio stilistico gradito in primis dall’artista, ma principalmente dai cultori d’arte e dagli estimatori che con lui sono in accordo di gusti e di scelte”
Cinzia Tesio